Il sestiere di Cannaregio Venezia è il più esteso della città dopo Castello ed il più popolato. Cannaregio infatti occupa quasi per intero tutta la parte della città a nord del Canal Grande.
Il Ponte delle Guglie a Cannaregio
Il nome si presume derivi dai vasti canneti presenti quando la zona era ancora disabitata.
Un’altra ipotesi, meno credibile, la fa derivare da Canal Regio, riferito al canale di Cannaregio. In realtà potrebbe trattarsi di un errore riportato in alcune mappe asburgiche. Ciononostante si vedono alcuni importanti notabili della Venezia napoleonica, quali Antonio Ruzini, Niccolò Vendramin Calergi e Giovan battista Combi denominare il canale con l’appellativo Canalreggio, lasciando perciò presumere che tale nome fosse già in uso agli inizi dell’Ottocento, e che quindi la sua origine fosse in realtà ancora più antica.
Proprio in questo sestiere si trova il Ghetto di Venezia, raggiungibile da un “sotopòrtego” posto ai piedi del Ponte delle Guglie e su cui sono ancora ben visibili i cardini in ferro delle porte che anticamente chiudevano il Ghetto durante la notte. Nel quartiere ebraico si trovano tutt’ora le 5 sinagoghe alcune delle quali aperte al pubblico con visite dal Museo Ebraico.
L’arteria principale dell’intero sestiere è l’ampio percorso stradale che porta dalla stazione di Santa Lucia a Rialto. Questo tragitto di circa 25 minuti comincia ai piedi del Ponte degli Scalzi (lato Canal Grande) e termina in Campo dei Santi Apostoli. Tradizionalmente è conosciuto con più nomi: la denominazione più nota è quella di Strada Nova, ma è anche noto con il nome di via Vittorio Emanuele II, o con i nomi dei singoli tronconi che lo compongono.