Torcello (in dialetto veneziano Torcèło) è un’isola della laguna Veneta settentrionale. Facilmente raggiungibile da Burano in 5 minuti grazie a dei traghetti ACTV (linea T) che partono ogni mezz’ora, Torcello offre da subito ai suoi visitatori un’atmosfera d’altri tempi.
Torcello, facilmente raggiungibile da Burano in 5 minuti grazie ai traghetti ACTV
Fu uno dei più antichi e prosperi insediamenti della laguna, fino al declino conseguente alla predominanza della vicina Venezia e al mutare delle condizioni ambientali. Attualmente l’isola conta appena diciassette residenti, ma l’inestimabile patrimonio archeologico che ancora conserva ne fa un luogo turistico molto frequentato.
Il toponimo Torcello deriverebbe secondo la tradizione, dal nome di una delle porte dell’antica città romana di Altino oppure, secondo un’altra etimologia, il termine risalirebbe al vocabolo Dorceum, cioè isolotto paludoso emerso, barena.
La Chiesa di Santa Fosca a Torcello
Campagne archeologiche condotte all’inizio degli anni Sessanta hanno dimostrato che a Torcello era presente un insediamento sin dai primi secoli dell’Impero Romano e tali ricerche hanno avvalorato questa tesi evidenziando però la sua decadenza a causa di condizioni climatiche ed ambientali sfavorevoli.
Caduta la Repubblica di Venezia nel 1797 ed abolite le istituzioni civili della Serenissima che per secoli avevano governato il territorio, distrutti i monasteri e le scuole laiche dai decreti napoleonici di soppressione del 1806 e del 1810 che privarono le isole anche di quella poca vitalità religiosa rimasta, il 1 maggio 1818 papa Pio VII soppresse l’Episcopato torcellano ed il suo territorio fu unito a quello del Patriarcato di Venezia, lasciando ai posteri una immensa eredità storica, artistica, tradizionale e documentaria ancora quasi tutta da scoprire, che sempre affascina e sempre stupisce.
Ricerche archeologiche condotte all’inizio degli anni Sessanta hanno dimostrato che a Torcello era presente un insediamento sin dai primi secoli dell’Impero Romano
Seguendo il lungo viale che porta alla piazza e che costeggia il rio principale, ci si immerge pian piano in un paesaggio che sembra rimasto al periodo romano, con un ritmo spezzettato ogni tanto da un ristorante in stile coloniale.
A metà di questa passeggiata, lunga circa 7-8 minuti, ci si imbatte nel famoso Ponte del Diavolo, così chiamato perchè secondo la leggenda venne costruito in una sola notte dal diavolo in persona per vincere una scommessa: probabilmente è stata la mancanza di protezione sui lati (le cosiddette “spallette”) e quindi la sensazione che il ponte sia stato costruito in fretta, ad aver influenzato l’immaginario collettivo del tempo. Al di là del ponte vi è una zona puramente adibita ad orti.
Il famoso Ponte del Diavolo
Salta subito all’occhio un trono in marmo posto al centro di quest’area, il cosiddetto Trono di Attila: erroneamente attribuito al famoso condottiero degli unni, appartenne probabilmente al Vescovo di Torcello o a qualche tribuno dell’isola.
Sul lato sinistro della piazza si trova il Palazzo del Consiglio, in stile gotico ed edificato nel ‘400 come sede del governo dell’isola. Esso, assieme al Palazzo dell’Archivio, costituisce il Museo di Torcello, che raccoglie innumerevoli reperti archeologici trovati nell’isola e appartenenti alle epoche tardo-latina, bizzantina e medievale.
Se vi fermate a visitare Torcello non dimenticatevi di sedervi sul Trono di Attila!
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