Isola di Burano Venezia sorge su quattro isole della laguna ed è collegato da un ponte all’isola di Mazzorbo, che ne è divenuta una sorta di appendice. La tradizione vorrebbe che Burano fosse stata fondata, come i centri dei dintorni, dagli abitanti della città romana di Altino che si erano rifugiati in laguna per sfuggire alle invasioni barbariche, in particolare agli Unni di Attila e ai Longobardi.
Burano, unica nel suo genere
Le prime abitazioni erano poste su palafitte con le pareti fatte di canne e fango e solo a partire dall’anno Mille furono costruite case in mattoni. Burano poteva godere anche di un clima mite e salubre grazie ad una certa ventilazione che allontanava la malaria. Il governo locale, di tipo comunale, cadde ben presto sotto l’orbita di Venezia a cui rimase sempre legata. Nel corso dei secoli, alcune famiglie di Burano si trasferirono ad Ancona per motivi di lavoro, dove costituirono una piccola comunità: quella dei Buraneli. L’influsso della loro presenza si sente ancor oggi nel dialetto anconitano, essendo la parlata di Burano, insieme a quella autoctona e a quella levantina, una delle tre componenti che si fusero per dare origine al dialetto del capoluogo marchigiano.
I colori vivaci delle case servivano ai barcaioli per ritrovare la propria casa in presenza della nebbia
Il cuore del paese è piazza Baldassare Galuppi, l’unica piazza del paese, intitolata al noto compositore settecentesco, realizzata interrando un canale. Sulla piazza si affaccia la chiesa di San Martino, l’unica chiesa che si erge nell’isola. Famoso il suo campanile, caratterizzato da una forte pendenza dovuta al parziale cedimento dei suoi basamenti, fondati, come alcune parti di Venezia, su palafitte. All’interno di pregevole fattura la Crocifissione del Tiepolo (1725). Uno dei luoghi più caratteristici dell’isola è l’incrocio di 2 canali, dove sorgono i Tre Ponti, ponte caratteristico che collega tre distretti di Burano: San Mauro, San Martino Sinistro e Via Giudecca. Qui si congiungono le vie più colorate dell’isola, dove sorgono le case dei pescatori e vari negozi artigianali.
Il cuore del paese, Piazza Baldassare Galuppi
Isola di Burano Venezia è nota per la lavorazione artigianale dei merletti, nonché per le sue tipiche case vivacemente colorate, sebbene il motivo e l’origine di questa usanza non siano ancora chiari. Un’ipotesi suggerisce che ogni colore sarebbe semplicemente il simbolo di una determinata famiglia, visto che anche in epoca moderna a Burano vi sono pochi ma molto diffusi cognomi. Per questo motivo a Burano, come in altri luoghi del Veneto, si utilizzano i detti, dei soprannomi aggiunti al cognome per distinguere un ramo familiare dall’altro. Un’altra supposizione, forse più fondata, afferma che i colori vivaci servirebbero ai barcaioli per ritrovare la propria casa in presenza della nebbia, che a Burano si presenta particolarmente fitta. Da ricordare che per tutto il periodo del regno d’Italia per cambiare il colore di una casa serviva chiedere il permesso ad un sovrintendente. Tipico dolce di Burano è il bussolà di biscotto a ciambella giallo di uova, farina e burro, da non confondere con il “bossolà” di Chioggia, un pane tostato a ciambella. Con lo stesso impasto si prepara l’esse (plurale essi) dalla forma di lettera “S”.
Burano è nota per la lavorazione artigianale dei merletti, nonché per il suo dolce tipico: il bussolà di biscotto giallo di uova, farina e burro
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