Il nome Bucintoro deriva da quello di una ampia e semplice imbarcazione lagunare da trasporto, il Burcio che, sontuosamente trasformato in nave di rappresentanza con sculture, dorature e intagli, divenne burcio in oro e da qui Bucintoro.
Non è però escluso che questo nome, nella sua forma arcaica Bucentaurus abbia anche risonanze mitologiche, astrologiche e magiche: Boukentauros (grosso centauro) era infatti secondo Virgilio il nome di uno dei vascelli di Enea e pare che sulla poppa dei primi Bucintoro veneziani figurasse appunto una statua di centauro.
Alcune rifiniture della nave prendono spunto da risonanze mitologiche, astrologiche e magiche
La necessità di una imbarcazione sontuosa come il Bucintoro di Venezia la Nave del Doge, per il trasporto del Duca, si può far risalire al beneficio del 1117 con cui Papa Alessandro III trasforma in Sposalizio di Venezia col Mare un rito propiziatorio marino, celebrato dal Vescovo di Castello (Olivolo) sin dall´anno 1000 nel giorno dell´Ascensione.
Da allora il Bucintoro fu ricostruito mediamente una volta ogni cent´anni, variandone la grandezza, il numero di rematori e lo sfarzo decorativo secondo il Doge in carica.
Era dunque un´imbarcazione di rappresentanza, sulla quale il Doge celebrava feste religiose e riceveva Capi di Stato e Imperatori stranieri.
Il Bucintoro di Venezia la nave del Doge
Sul Bucintoro di Venezia la Nave del Doge, la propulsione era assicurata da 168 Arsenaloti (Maestranze dell´Arsenale) che a banchi di quattro manovravano 42 remi da 11 metri. Questo modello era una nave lunga circa 50 metri fuori tutto, con larghezza fuori tutto di circa 10 metri e pescaggio di un metro e mezzo.
A prora una scultura lignea dorata figurava Venezia in veste di Giustizia, con spada e bilancia. Diversamente dalle polene, questa era posta sopra la base del bompresso, mentre sulla cima di quest´ultimo stava il Leone alato di San Marco. A poppa una piccola terrazza a pulpito dove il Doge si affacciava per la festa solenne dello Sposalizio con il Mare.
Il Bucintoro di Venezia del 1728, varato il 12 gennaio, fu il più imponente e il più tragico: l´avidità delle truppe napoleoniche, dopo aver fatto bottino di tutte le sue decorazioni, lo bruciò per ricavare l´oro e l´argento delle dorature sullo scafo.
Particolari del modello di Bucintoro in scala 1:10 del Museo Storico Navale di Venezia
Se volete al Museo storico Navale di Venezia, situato a pochi passi dall’Hotel Bucintoro, potete ammirare il modello originale della nave del Doge. Non perdete questa occasione!