La festa delle Marie era una celebrazione tipica della città di Venezia, che si svolgeva con cadenza annuale a partire presumibilmente dal IX secolo durante il Carnevale di Venezia. Fu soppressa nel 1379, ma recentemente è tornata in auge come rievocazione storica. La tradizionale “Festa delle Marie” ricorda l’omaggio che il Doge portava annualmente a dodici bellissime e umili fanciulle veneziane, dotandole munificamente per il matrimonio con i gioielli dogali. La Festa, un momento unico per ammirare i costumi della tradizione veneziana, si snoda su più giorni. La festa delle Marie prevedeva, oltre alla benedizione delle coppie, il sorteggio delle dodici fanciulle più belle tra le famiglie povere della città; ognuna di esse veniva assegnata ad una famiglia ricca, che aveva il compito di donarle vestiti, gioielli e una dote perché si potesse maritare. Nei giorni seguenti si svolgeva poi una serie di cerimonie civili e religiose culminanti con una processione di barche per tutto il Canal Grande, nel corso della quale le “Marie” (così erano chiamate le ragazze sorteggiate) facevano sfoggio della loro bellezza e dei loro gioielli. Le cerimonie erano accompagnate da feste danzanti, banchetti e altri gozzovigli; inoltre vedere le Marie era considerato di buon auspicio, oltre che a una festa per gli occhi del pubblico maschile: pertanto, la festa si protraeva per molti giorni (anche due settimane) e attirava molte persone provenienti da altri paesi.
La tradizionale “Festa delle Marie” ricorda l’omaggio che il Doge portava annualmente a dodici bellissime e umili fanciulle veneziane, dotandole munificamente per il matrimonio con i gioielli dogali
Tuttavia la festa delle Marie creava anche non poco scompiglio: accadeva spesso che le ragazze in procinto di sposarsi venissero corteggiate, e nel peggiore dei casi violentate, dagli uomini accorsi a vederle. Inoltre il sorteggio delle Marie causava aspri attriti tra le famiglie, tanto tra quelle povere (che, in caso di perdita, protestavano per la mancata vittoria) quanto tra quelle ricche (che non volevano sobbarcarsi gli oneri economici previsti). Così le ragazze in carne e ossa vennero gradualmente sostituite da statue di legno, chiamate Marione o Marie de tola (Marie di legno). Esse venivano vestite e ingioiellate, ma a differenza delle loro corrispettive “umane” non venivano munite di dote, e al termine della festa il corredo tornava alla famiglia che ne deteneva il legittimo possesso. Con questa nuova impostazione la festa però perse molto del suo senso originario e insieme ad esso il favore dei veneziani, che reagirono in maniera sdegnata e rabbiosa cercando addirittura di sabotare la festa. Nel 1349 la Repubblica di Venezia dovette emanare una legge per la quale chiunque lanciasse ortaggi contro la processione delle Marione sarebbe stato punito con la galera; ciò tuttavia non fece altro che far perdere ulteriormente prestigio alla festa delle Marie, che solo trent’anni dopo fu definitivamente soppressa. In anni recenti Bruno Tosi ha restituito la festa delle Marie all’interno del Carnevale di Venezia; si tratta di una rievocazione della festa originale, durante la quale dodici fanciulle veneziane sfilano in abiti medievali e rinascimentali in Piazza San Marco. Al termine della sfilata, la più bella tra esse riceve il titolo di Maria dell’anno.
Il corteo storico parte da San Piero di Castello, percorre via Garibaldi e Riva degli Schiavoni in uno scenografico corteo e arriva sul palco di Piazza San Marco
Si apre sabato 3 febbraio con il corteo delle dodici ragazze veneziane selezionate nelle settimane precedenti. Il corteo storico, accompagnato dai gruppi storici in costume del C.E.R.S., dalle associazioni Amici del Carnevale di Venezia e Associazione Internazionale per il Carnevale di Venezia, parte da San Piero di Castello verso le 14.30, percorrerà via Garibaldi e Riva degli Schiavoni in uno scenografico corteo, e arriverà sul palco di Piazza San Marco attorno alle 16.00, dove avverrà la presentazione ufficiale al pubblico del Carnevale.
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